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PRIMI BILANCI

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(Immagine tratta dal sito www.94014.it)

(Immagine tratta dal sito www.94014.it)

 

Così, ridendo e scherzando, siamo praticamente alla fine della quarta settimana di scuola. In Italia hanno cominciato da un paio di giorni e noi già pensiamo alle vacanze autunnali. Inutile dire che mi sento mooolto fortunata 😉

Un mesetto scarso è sicuramente poco, pochissimo, per azzardare anche il primo provvisorio bilancio, ma al momento posso dire che:

I temuti sfaceli e sfracelli nello stato emotivo di mio figlio non si sono palesati: va e torna tranquillo e contento come una pasqua. Dice che ci sono milioni di giochi bellissimi, ogni tanto porta a casa i suoi lavori, qua e là nomina qualche bimbo (tutti rigorosamente maschi) e in una settimana scarsa ha imparato i cognomi delle maestre con tanto di prefisso “Frau.”

Avevo il forte timore che la lacuna linguistica sarebbe stata, almeno in una prima fase, sostanzialmente incolmabile. Con mia somma sorpresa ogni tanto torna a casa dicendo: “La maestra ha detto questo, la maestra ha detto quello”. “Io ho chiesto alla maestra quando andiamo bel bosco”. E ciò starebbe a significare che, se non proprio tutto, un minimo capisce.

Torna a casa spesso molto stanco, comprensibilmente, ma normalmente privo di quella eccitazione parossistica che molto frequentemente caratterizzava negli anni scorsi l’uscita da scuola. Non so bene che sostanze usino, ma credo siano roba buona, e hanno la mia totale benedizione 😉 A tratti (e solo a tratti) mi pare che in poche settimane per alcuni aspetti mio figlio sia maturato di un anno, così, di colpo.

La qualità della mia vita personale è schizzata alle stelle: tempo complessivo di spedizione e ritiro della creatura cinque minuti scarsi al giorno, contro il paio d’ore medie del passato, nei giorni in cui il Marito non poteva accompagnarlo la mattina. Mezz’ora di sonno guadagnata e spesso alle 9 io ho già sistemato casa, fatto una lavatrice e magari pure stirato.

Piccolo punto critico: la prossimità imbarazzante della scuola fa si che io non abbia necessità di sistemarmi un gran che prima di uscire. Da un certo punto di vista, la mattina soprattutto, può essere una grande comodità. Il problema è che, poi, ti trovi a parlare con la maestra in leggings, T-shirt scolorita da decenni e con in mano il bidone della raccolta differenziata. E ti devi sbattere un sacco per coltivare le tue relazioni sociali.

 


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