Io sono abbastanza convinta che il mare aiuti sempre. Come ho appena detto ad un’amica “Quali che siano i problemi che sono, sempre meglio viverli davanti al mare che ai 40 gradi cementificati della Pianura Padana”
Nella mia testa questi giorni di mare non sono mai stati “una vacanza“; più che altro un “obbligo” per cercare un qualche sollievo per le mie malandate vie respiratorie che anni di inverni inquinati non hanno sicuramente aiutato. D’accordo, c’è mio figlio e i nonni, ma questo non necessariamente si tramuta in un vantaggio, anzi. Qualche giorno di distacco dal ruolo di madre non può fare che bene, soprattutto a me che, lontana da tutti al di là di una frontiera, non ho mai modo di abdicare neppure per brevi momenti.
Qui ho una stretta routine, seppur vacanziera, con orari e attività per il riposo e i pasti, la spiaggia e le terme e mi sono ritagliata un’oretta o due nel pomeriggio per leggere i libri in arretrato da mesi. Non ho ambizione di fare cose particolari dal punto di vista turistico nè shopping, nè di fare nuove conoscenze. Vivo in una sorta di bozzolo in un contesto che, a tratti, sta diventando anche un po’ troppo affollato per i miei gusti misantropi (e spero che sia solo perché è il fine settimana!)
Eppure. Ci sono gli indubitabili vantaggi di aver di fronte un mare, un clima finora più che gradevole, di non dover pulire, cucinare, riassettare, fare la spesa. Non mi sveglio alle sei del mattino e finalmente non arrivo alle otto di sera come se un treno mi avesse investito. Ma, soprattutto, dormo decentemente. Non sono sempre talmente dolorante da dover cercare un minimo di sollievo in qualche pratica fisica di yoga per tentare di sciogliere quei malefici nodi che mi imprigionano nella vita quotidiana.
Esaminavo la cosa da un punto di vista yogico e il quadro é per me abbastanza evidente: sto pensando pochissimo, solo per lo stretto necessario di quanto devo fare nell’immediato (della serie: adesso preparo la borsa per la spiaggia, poi decido cosa mettermi per cena). Naturalmente, che la mente “disturbata” disturbi il corpo nel suo equilibrio non l’ho inventato io, ma è per me una verità indiscutibile.
Da anni conosco la soluzione, la pronta risposta a (quasi) tutti i mali: il meraviglioso VUOTO che abbiamo perso per strada in non so quale stadio delle presunta evoluzione, perché secondo qualche genio dell’ultima ora, il vuoto era il Male, l’inferno a cui sfuggire a costo della vita. Lui, chiunque fosse, è stato da tempo accontentato nel suo diabolico piano.
Io, però, mica mi arrendo, avendo ormai capito che il vuoto è, in verità, il nostro perduto paradiso.