Credo sia un fatto dimostrabile al di là di ogni dubbio che nei Paesi del nord, mediamente avari di sole e caldo, le persone sono particolarmente propense a godersi le condizioni meteo favorevoli non appena possibile e con modalità che spesso stupiscono chi non è così abituato a certe manifestazioni. Zurigo sicuramente non è l’Islanda e le condizioni atmosferiche possono essere anche in media migliori di quello che si potrebbe pensare, eppure, soprattutto uscendo dalla stagione invernale, non appena spunta un raggio di sole, anche in mezzo a qualche nuvoletta, o accompagnato da un venticello non proprio caldissimo, spuntano come funghi i tavolini fuori da bar e ristoranti e decine di persone si siedono all’aperto per godersi la pausa pranzo, su una panchina o direttamente su un prato o un’aiuola, mangiandosi un panino.
Il fenomeno ha qualcosa che ricorda un rito collettivo di ringraziamento al sole e alla vita ed è sinceramente una delle cose che amo di più di questo Paese. Del resto è un rito che si impara molto velocemente anche per chi arriva da altrove: la regola aurea di uscire di casa almeno una volta al giorno (e che da queste parti è legge sacrosanta da rispettare con qualsiasi condizione meteorologica: “FUORI! FUORI! FUORI!”) ha un grandissimo fondamento di verità, per la salvaguardia della salute fisica e psichica. E se, a sud delle Alpi, in caso di dubbio, ti raccomandano di stare tranquillo e chiuso in casa un paio di giorni per riprenderti da qualcosa che non va, direi che a nord il principio è praticamente ribaltato. Tra l’altro mi è capitato recentemente di sentire che nei paesi occidentali sono in notevole aumento le malattie collegate alla carenza di vitamina D, e ovviamente non perché la gente è denutrita, ma perché non trascorre abbastanza tempo all’aperto esposta alla luce! Cosa che dovrebbe far seriamente riflettere su tutta una serie di abitudini e stili di vita, in primis relativi ai bambini.
Ovviamente non sto consigliando di andarsene a spasso in mezzo ad un uragano con la febbre a quaranta, ma l’esperienza personale insegna che uscire anche solo a fare due passi per il quartiere in una giornata di sole fa svoltare drammaticamente la giornata, se poi i due passi sono in mezzo a un po’ d’erbetta, qualche fiorellino colorato e gli uccellini che cinguettano il risultato è sostanzialmente garantito.
Provare per credere
p.s oggi sono costretta a casa da un figliolo super-raffreddato mentre fuori splende il sole come se non ci fosse domani. Inutile dire di che umore mi trovo.